La pulizia di un albergo è da sempre un criterio di valutazione importante per i potenziali clienti nel momento di scegliere in che struttura alloggiare. Con l’arrivo del Covid-19 è risultato evidente come la sola pulizia delle camere d’hotel non basta a garantire una riduzione dei rischi da infezione, sia per gli ospiti, sia per i dipendenti nelle strutture ricettive. È così che le necessità di sanificazione si estende anche alle strutture alberghiere: noi di AMIL Care lo sappiamo bene, e per questo pensiamo sia importante approfondire insieme l’importante argomento della sanificazione delle strutture alberghiere.

Luoghi chiusi e altri ambienti a rischio

Nei luoghi chiusi il rischio principale è rappresentato dal “bioaerosol”: che cos’è? Si tratta di particelle finissime sospese nell’aria, che contengono materiale biologico, tra cui tossine e microrganismi (come batteri e funghi). Le particelle di bioaerosol possono portare a delle infezioni e avere effetti nocivi per operatori e utenti. Oltre alle particelle disperse nell’aria, le occasioni di contagio dipendono anche dal contatto con superfici: toccare maniglie, biancheria, telefoni contaminati.

Un altro tipo di ambiente a rischio è quello dei servizi igienici (wc, docce e bagni, ecc.). Infatti, se questi ambienti e le loro superfici non vengono trattate quotidianamente con disinfettanti idonei, possono creare dei pericoli infettivi.

Infine, un’ulteriore fonte di rischio è rappresentata dagli impianti di condizionamento dell’aria. Oltre alle buone pratiche, anche la legge (come descritto nel D.M. 30 marzo 2005 “Gruppo di lavoro per il trattamento dell’aria negli ambienti confinati” e G.U. SG. n. 103 del 4 aprile 2000 “Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”) determina di effettuare trattamenti periodici dei filtri dell’aria e delle canalizzazioni con disinfettanti adatti a rimuovere il rischio di Legionella Pneumophila.

L’origine di questa infezione è legata proprio a un albergo, il Bellevue Stratford di Philadelphia, in cui nel 1976 oltre 200 partecipanti a un raduno dell’American Legion furono colpiti dall’infezione polmonare. È da questa circostanza che prese il nome di Legionellosi o “malattia del legionario”. In quel caso, la fonte di contaminazione batterica venne individuata nel sistema di condizionamento dell’aria della struttura.

Perché la pulizia in albergo non basta?

La pulizia è un’operazione preliminare e indispensabile alle successive fasi di sanificazione, ma da sola non è in grado di garantire gli standard di sicurezza richiesti nel mondo dell’ospitalità.

Il settore alberghiero è particolarmente attento a fornire un’immagine affidabile e rassicurante dal punto di vista dell’igiene e della disinfezione. Per assicurare concretamente un basso rischio infettivo serve ricorrere a una sanificazione accurata di tutti quegli spazi, comuni e no, che possono essere contaminati da microrganismi patogeni. Parliamo quindi non solo di camere e bagni, ma anche di cucine, dispense, celle frigorifere. Senza dimenticare le aree SPA, palestra, centro estetico presenti in alcune strutture. In questi ambienti, soprattutto in spogliatoi e docce, l’elevata umidità favorisce la proliferazione e la trasmissione di parassiti, di alcune patologie come micosi, verruche, virus influenzali e di altri agenti virali o batterici.

Cosa sono i microrganismi patogeni?

La definizione dei microrganismi patogeni è quella di agenti biologici responsabili dell’insorgenza di una patologia nell’organismo ospite. Gli agenti patogeni possono dare origine a svariate problematiche e infezioni. Ecco i più comuni, che è possibile rilevare in ambienti non sanificati adeguatamente:

Papilloma virus

L’Human Papilloma Virus causa verruche cutanee, si trasmette tramite contatto con superfici contaminate o con la pelle.

Virus epatite

I virus di epatite A (HAV), B (HBV), C (HCV), D (HDV) ed E (HEV) hanno diverse modalità di trasmissione a seconda dei casi, tra cui: per via oro/fecale, sessuale, contatto con sangue infetto, mangiando o bevendo cibi o acqua contaminati.

Virus influenzali

In grado di sopravvivere per breve tempo anche sulle superfici, i virus influenzali si diffondono per via aerogena, attraverso particelle di aerosol.

TBC

Il micobatterio della tubercolosi è di tipo Gram-positivo e si diffonde per via aerogena.

Adeno virus

Questi virus, particolarmente resistenti ai cambiamenti chimici o fisici dell’ambiente in cui si trovano, sopravvivono anche per lunghi periodi al di fuori dei fluidi corporei, ma si possono eliminare con il calore e l’uso di candeggina.

Meningococco

Batterio responsabile della meningite batterica, che può avere gravi conseguenze per la salute di chi la contrae. Questo batterio si trasmette con bioaerosol contaminato proveniente da naso e bocca di una persona infetta.

Legionella

La Legionella si trasmette attraverso l’inalazione di bioaerosol contaminato dal batterio della Legionella Pneumophila.

Morbillo virus

Uno dei virus umani più contagiosi, il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee diffuse nell’aria quando la persona infetta tossisce o starnutisce.

Varicella (Herpes Zoster)

La varicella si trasmette attraverso il bioaerosol contaminato oppure dal contatto diretto con le lesioni cutanee.

Scarlattina (Streptococco beta-emolitico)

A differenza della rosolia e della varicella, la scarlattina è l’unica da batteri, alcuni ceppi di streptococchi beta emolitici di gruppo A. La trasmissione avviene attraverso le vie aeree per contatto con il muco o la saliva di un paziente infetto, emesse con un colpo di tosse o anche solo parlando.

Parotite (Paramixovirus)

Questa infezione può essere batterica o virale, colpisce le ghiandole salivari.

Rosolia (Rubeo virus)

Infezione del tratto respiratorio molto contagiosa, si trasmette per via aerea attraverso le goccioline respiratorie.

Escherichia Coli

Batterio Gram-negativo di origine fecale, l’infezione da Escherichia Coli può provenire da acqua o alimenti contaminati, così come dal contatto tra persone.

HIV

Il virus umano dell’immunodeficienza (HIV) è un retrovirus che causa l’A.I.D.S. (Sindrome da Immuno Deficienza Acquisita) colpendo il sistema immunitario. Si trasmette attraverso il sangue, con contatti sessuali o aghi infetti.

Infezioni cutanee (micosi)

Con il termine micosi si indica la condizione in cui dei funghi patogeni superano la resistenza delle barriere del corpo umano (o degli animali) provocando infezioni. Ambienti caldi e umidi favoriscono la proliferazione dei funghi, per questo sono spesso presenti in piscine, spogliatoi, docce, ecc.

Scabbia

Tipo di acariasi causata da un acaro della cute, si trasmette per contatto diretto e, più raramente, indiretto (tramite indumenti, asciugamani, lenzuola).

Cosa fare per prevenire le infezioni nelle strutture alberghiere?

È buona norma adottare una serie di misure preventive con l’utilizzo di disinfettanti ad ampio spettro biocida, sia usati direttamente sulle superfici che nebulizzati nell’ambiente. Queste pratiche diventano ancora più rilevanti nel caso in cui degli spazi siano stati utilizzati da una persona positiva al Covid-19, come segnalato nel dettaglio dalle disposizioni dell’OMS, che specificano le concentrazioni dei disinfettanti e l’importanza di far seguire una disinfezione ad un’accurata pulizia.

Per avere ambienti liberi da patogeni, è necessario affidarsi a protocolli replicabili, in cui l’efficacia dell’esecuzione prescinde dall’intervento umano.

Le soluzioni di AMIL Care per il settore alberghiero

Per rispondere al bisogno di attuare protocolli di disinfezione/sanificazione di diverso tipo, anche al di fuori dell’ambito sanitario, AMIL Care ha studiato un sistema automatizzato per garantire il mantenimento delle condizioni di erogazione e la loro efficienza.

Le soluzioni AMIL Care per il settore alberghiero sono valide non solo sui virus, ma anche sul resto delle problematiche elencate precedentemente, che possono riguardare le strutture ricettive.

Nello specifico, le versioni .hub dei dispositivi Teknobios e Maxibios rappresentano una risposta concreta per il mondo dell’ospitalità. Questi dispositivi hanno delle caratteristiche che li rendono particolarmente d’interesse per le strutture alberghiere, come prevedere il riconoscimento della stanza tramite codice IRED univoco.

Come funzionano Teknobios e Maxibios? Il sistema consiste nel posizionamento di un sensore a muro in ogni ambiente della struttura. Il sensore viene programmato in base alle caratteristiche del locale in cui è posto, in modo che l’operatore non debba far altro che trasportare il dispositivo all’interno del locale stesso: avvenuto il riconoscimento, il dispositivo, in autonomia, è pronto per il ciclo specifico per il locale, senza che l’operatore debba in alcun modo intervenire sulla programmazione.

I dispositivi sono disponibili in diverse varianti, per soddisfare svariate esigenze: Teknobios 2L è la versione trolley della gamma, un micronebulizzatore facilmente trasportabile e di ridotte dimensioni (volume trattabile da 10 a 2000 m3), mentre per maggiori volumi è preferibile Maxibios, dispositivo su ruote che copre dai 10 ai 10000 m3.

Per quanto riguarda i prodotti chimici da utilizzare insieme ai dispositivi, l’offerta comprende Sanibios e Lytecare, entrambi studiati e prodotti da AMIL Care, che risultano efficaci per tutte le problematiche che interessano le strutture ricettive.

I prodotti chimici Sanibios hanno come principio attivo il perossido di idrogeno. H2O2, tra i disinfettanti ad alto livello, vanta i migliori requisiti, senza essere tossico o nocivo per l’uomo.

Lytecare ha invece come principio attivo l’acido ipocloroso. La ricerca ha dimostrato chiaramente che l’HOCl è sicuro ed efficace per la disinfezione diretta degli alimenti e delle superfici a contatto con gli stessi, poiché garantisce il mantenimento della conta microbica al di sotto dei livelli infettivi sia sul cibo che sulle superfici a contatto con esso. È quindi particolarmente valido per gli ambienti destinati alla cucina e al consumo di alimenti.

Oltre alle soluzioni già presenti nella sua offerta, AMIL Care porta avanti processi di ricerca per rispondere alle esigenze di sanificazione, che sono in continua evoluzione.