Una delle conseguenze più gravi che si è portata dietro la pandemia da Covid-19 è stata l’aumento dell’antibiotico-resistenza, un fenomeno che, secondo l’ultimo Rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) degli Stati Uniti, ha comportato un aumento del 15% delle infezioni e dei decessi dovuti a patogeni antibiotico-resistenti. Dati allarmanti che mostrano una minaccia che non può essere ignorata e su cui bisogna intervenire prontamente con strumenti efficaci. 

Ma prima di studiare i metodi di prevenzione facciamo un piccolo passo indietro: cosa si intende per antibiotico-resistenza?  

Noi di AMIL Care pensiamo sia fondamentale riflettere su questo tema. Per questo, abbiamo deciso di dedicarvi un articolo, pensato per coadiuvare il lavoro di professionisti quali i responsabili acquisti nelle strutture ospedaliere, i responsabili della gestione delle attrezzature mediche, Ingegneri clinici (Aiic), i responsabili della sicurezza e dell’igiene (HSE), i responsabili del risk management clinico (ovvero, i risk manager). 

Antibiotico-resistenza: un problema che riguarda tutti 

Dal sito dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) leggiamo che: “Con il termine antibiotico-resistenza si intende la capacità di un batterio di resistere all’azione di uno o più farmaci antibiotici e quindi di sopravvivere e moltiplicarsi anche in loro presenza. Questo tipo di resistenza può essere sia innata (quando il batterio è naturalmente resistente a un antibiotico), sia acquisita (quando un batterio diventa resistente all’azione di un farmaco antibiotico mediante modifiche al proprio patrimonio genetico)”. 

Negli ultimi anni, infatti, alcuni antibiotici comunemente utilizzati per curare le infezioni batteriche (come, ad esempio, la penicillina nella polmonite batterica) sono diventati meno efficaci o addirittura non funzionano più a causa di un uso eccessivo e spesso scorretto che è stato fatto. Questo comporta diversi problemi perché ogni batterio che sopravvive a una cura antibiotica può diventare resistente, moltiplicarsi e trasferire la sua capacità di resistere agli antibiotici anche ad altri batteri. 

Senza dimenticare che la diffusione di batteri resistenti negli ospedali e nelle strutture sanitarie è un problema di sicurezza per i pazienti, aumenta i casi di malattia e morte e la durata dei ricoveri. Sempre dai dati dell’ISS, si stima che in Italia circa il 30-60% dei batteri che causano infezioni ospedaliere e correlate all’assistenza sanitaria sono resistenti agli antibiotici più comunemente usati (prima scelta). Per questo la preoccupazione maggiore è che possano svilupparsi batteri resistenti a tutti gli antibiotici disponibili (pan-resistenti). 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato più volte l’antibiotico-resistenza come uno dei principali problemi di sanità pubblica a livello mondiale e ha prodotto una serie di raccomandazione e strategie per cercare di contenere questo fenomeno. 

Il Rapporto Cdc: aumentare prevenzione nelle strutture 

Il Rapporto del Cdc pubblicato di recente, dal titolo “COVID-19 Reverses Progress in Fight Against Antimicrobial Resistance in U.S”, come abbiamo accennato all’inizio, descrive una situazione allarmante. Negli Stati Uniti, solo nel 2020, si è registrato un aumento del 15% delle infezioni e dei decessi dovuti a patogeni antibiotico-resistenti. Il rapporto ha analizzato i dati relativi alle infezioni dovute a batteri resistenti nel primo anno di pandemia, constatando che più di 29.400 persone sono decedute a causa di un’infezione antibiotico-resistente e che nel 40% dei casi l’infezione è stata contatta in ospedale. 

Gli agenti patogeni che hanno causato il maggior numero di infezioni sono stati: 

  • Acinetobacter, resistente ai carbapenemi – aumento del 78% delle infezioni  
  • Pseudomonas aeruginosa, multiresistente – aumento del 32% delle infezioni  
  • Enterococcus, resistente alla vancomicina (VRE) – aumento del 14% delle infezioni  
  • Staphylococcus aureus, resistente alla meticillina (MRSA) – aumento del 13% delle infezioni.  

Ma non è tutto. Dal Rapporto è emerso che nel 2020 sono aumentate anche le resistenze agli antimicotici: Candida auris è aumentata del 60% e le varie specie di Candida (esclusa Candida auris) hanno registrato un aumento del 26%.  

I dati dei Centers for Disease Control and Prevention mostrano come nelle strutture sanitarie ci siano ancora troppe difficoltà a seguire le linee guida per la prevenzione e il controllo delle infezioni, strumenti fondamentali che indicano le strategie da adottare e le pratiche da eseguire per ridurre il fenomeno dell’antibiotico-resistenza. Tra le raccomandazioni consigliate a livello mondiale per la prevenzione rientrano anche: 

  • il controllo della pulizia degli ambienti e delle superfici; 
  • l’igiene delle mani e degli strumenti che si utilizzano nelle pratiche sanitarie; 
  • il corretto uso dei disinfettanti. 

La risposta di AMIL Care: Medisystem 

La prevenzione, quindi, è la prima risposta per il contrasto di un fenomeno che ha una portata gigantesca e che rischia di diventare sempre di più una minaccia in tutte le società.  La prevenzione però, si deve basare su una corretta sanificazione degli ambienti e deve affidarsi a strumenti che siano validati, sicuri ed efficaci. In questo contesto, AMIL Care propone un sistema semplice e sicuro, fondato su un dispositivo brevettato e certificato CE e FDA (Food and Drug Administration).

Stiamo parlando del sistema Medisystem che garantisce una disinfezione totale di alto livello grazie anche alla tecnologia “NO TOUCH” in grado di trattare volumi da 10 a 10.000 m3 (da 350 a 350.000 ft3). In particolare, il dispositivo Medibios Plus è il micronebulizzatore di soluzioni pronte all’uso di ultima generazione studiato per le più diverse esigenze del settore ospedaliero. Medibios Plus è un Dispositivo Medico classe I pratico, maneggevole e altamente tecnologico, capace di adattarsi ai vari contesti ospedalieri e sanitari. Si posiziona nella fascia intermedia della gamma dei Medibios prodotti da AMIL Care ed è coperto da brevetto europeo, americano e messicano. È un dispositivo dotato di due bocchette orientabili che erogano soluzioni liquide in tre cicli – sanificazione, disinfezione e disinfestazione. Tra le sue caratteristiche abbiamo: 

  • la segnalazione anticipata di inizio ciclo;  
  • la lettura della temperatura della stanza; 
  • la segnalazione di eventuali allarmi;
  • l’indicazione del ciclo di lavaggio;
  • 300 programmi personalizzabili per ogni ciclo; 
  • l’avvio dei programmi in due modalità, immediato o pre-programmato settimanale; 
  • il controllo del livello di liquido nel prodotto; 
  • l’opzione di memorizzazione del programma utilizzato e del relativo prodotto, con tutte le informazioni correlate; 
  • il salvataggio dei report dei cicli effettuati su pen drive USB in formato PDF; 
  • un accesso protetto da password.