L’importanza della sanificazione degli ambienti è sempre stata cruciale per garantire la sicurezza e la salute delle persone che li frequentano. Con l’avvento della pandemia di COVID-19, la pulizia e la disinfezione sono diventate ancora più cruciali per prevenire la diffusione del virus. Tra i vari prodotti utilizzati per la sanificazione, il perossido di idrogeno è uno dei più efficaci e utilizzati. Il perossido di idrogeno è una sostanza chimica composta da due atomi di idrogeno e due atomi di ossigeno, noto anche come acqua ossigenata. Viene utilizzato nella sanificazione degli ambienti per la sua capacità di uccidere batteri, virus e funghi. In questo articolo, noi di AMIL Care esploreremo in dettaglio cosa è il perossido di idrogeno, come funziona e perché è importante nella sanificazione degli ambienti, materiale utile per tutti quei professionisti che gradiscono approfondire gli argomenti citati, dai responsabili dell’igiene nelle industrie, ai professionisti sanitari, agli ingegneri clinici.  

Perossido di idrogeno e Covid-19 

Nel 2020, l’esplosione della pandemia da Covid- 19 ha messo in luce l’importanza della sanificazione ambientale per prevenire problemi di salute. 

Con la circolare n. 5443 del 22/02/2020, il Ministero della Salute ha indicato gli strumenti e le sostanze consigliate per la sanificazione di ambienti lavorativi sanitari e non. 

Per quanto riguarda le strutture sanitarie, che necessitano di una particolare attenzione, il Ministero segnala che i Coronavirus, inclusi i virus responsabili della SARS e della MERS, “sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato”.  

Il perossido di idrogeno nella percentuale indicata si classifica dunque tra i composti attualmente più affidabili per la sanificazione ambientale delle strutture sanitarie, anche quella specificamente mirata alla neutralizzazione di Sars-Cov-2. 

Le zone di intervento di un processo di sanificazione professionale sono aree comuni quali locali di accoglienza (es. sale d’attesa, reception) e altri luoghi pubblici (es. sale operatorie, ambulatori, servizi igienici). 

Un corretto processo di sanificazione si articola secondo le seguenti fasi in quest’ordine: detersione e disinfezione. 

La detersione (o pulizia) è obbligatoria prima della disinfezione perché diminuisce la carica microbica consentendo al principio attivo di agire: l’allontanamento dello sporco, infatti, sottrae ai microrganismi il terreno di sviluppo. 

A seguire, la disinfezione mette in circolo le molecole in grado di ridurre notevolmente i microrganismi patogeni presenti su superfici e attrezzature. È in questa fase che interviene il perossido di idrogeno, se presente nel disinfettante utilizzato. 

Perossido di idrogeno: come agisce 

Cos’è il perossido di idrogeno? Comunemente noto come acqua ossigenata e con formula chimica H2O2, si tratta di un composto contenente ioni perossido (O22-) che presenta un’elevata efficienza ossidativa e biocida.  

Difatti, è ampiamente utilizzato per la disinfezione, la sterilizzazione e l’antisepsi, ed è considerato battericida, virucida, sporicida e fungicida a seconda delle concentrazioni d’utilizzo. La soluzione al 3% è quella più comunemente utilizzata ed è stabile nel tempo se conservata in contenitori opachi. È ritenuto inoltre poco tossico per l’ambiente, in quanto velocemente degradato in ossigeno e acqua. 

Particolarmente efficace è la combinazione di perossido di idrogeno e argento. I due principi attivi agiscono in modo sinergico al fine di penetrare nel biofilm: il perossido per l’azione ossidante e l’argento grazie al legame elettrostatico alla membrana batterica dove causa morte cellulare oltre alla sua attività batteriostatica.  

Come funziona la sanificazione con perossido di idrogeno e argento? 

In un ambiente chiuso e senza persone presenti, personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) come il personale AMIL Care installa una macchina che nebulizza perossido di idrogeno con ioni di argento, saturando l’ambiente e uccidendo i microrganismi presenti (batteri, acari, virus, funghi, spore…). 

Al termine del processo e dell’opportuna aerazione, è possibile ritornare nell’ambiente sanificato in sicurezza. 

Altre metodologie di sanificazione ambientale  

Oltre al perossido di idrogeno, altre sostanze più o meno efficaci sono utilizzate dalle aziende per i trattamenti di sanificazione professionale. Vediamo le principali. 

  • Ozono. È una molecola costituita da tre atomi di ossigeno che la rendono per questo un prodotto efficace nella disinfezione grazie alle spiccate capacità ossidanti. Anche per quanto riguarda l’ozono, la disinfezione deve essere svolta da personale specializzato, in ambiente chiuso e senza persone presenti, poiché in concentrazioni elevate è una sostanza tossica per gli esseri umani. L’operatore installa una macchina automatica che agisce partendo dall’ossigeno presente naturalmente nell’aria, trasformandolo in ozono, saturando l’ambiente e abbattendo del 99,9% i microorganismi presenti. Al termine del processo la stessa macchina distrugge l’ozono e, dopo un ciclo che può andare da 30 a 60 minuti, si può ritornare nell’ambiente sanificato. Il Ministero della Salute ha dichiarato che non ci sono attualmente evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo Coronavirus. 
  • Alcool, sotto forma di ipoclorito di sodio o soluzione idroalcolica (etanolo). Il personale specializzato nebulizza con appositi erogatori una soluzione di di ipoclorito di sodio (concentrazione 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (concentrazione 62-71%). Nelle operazioni di sanificazione e bonifica delle RSA con Ospiti malati di Covid-19, il personale specializzato per la decontaminazione dell’Esercito Italiano segue questa prassi. 
  • Fotocatalisi. Sistemi automatizzati per mezzo di composti reattivi dell’ossigeno abbatterebbero del 99% la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe). Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare. Tuttavia, il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Sistemi di Fotocatalisi come metodo autorizzato o consigliato per sanificare gli ambienti dal virus Sars-Cov-2. 
  • Vapore 160°/180°. Macchine a Vapore industriali generano vapore e lo miscelano a disinfettanti al fine di abbattere la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe.). Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone, ma anche in questo caso non esistono studi sull’efficacia nei confronti del Coronavirus. 
  • Plasma freddo. Il Non thermal plasma (NTP) è un fenomeno fisico generato a temperatura ambiente, che utilizza l’aria come miscela gassosa trasformandola in un gas ionizzato costituito da varie particelle caricate elettricamente sia + che –: elettroni, ioni, atomi e molecole che, scontrandosi tra loro, producono specie ossidanti. La reattività delle particelle provoca poi fenomeni di ossidazione in grado di disaggregare i composti organici volatili, batteri, microorganismi, odori. La sanificazione svolta comprenderebbe l’aria, ma non le superfici. Anche questo per ora non costituisce un metodo autorizzato o consigliato per sanificare da virus Sars-Cov-2.

Il perossido di idrogeno in azione con Medisystem 

La combinazione di perossido di idrogeno e ioni di argento costituisce dunque il metodo più efficace per la sanificazione ambientale. 

Il sistema automatizzato di disinfezione Medisystem di AMIL Care si fonda proprio su questa combinazione. 

Come funziona Medisystem: tramite una turbina le macchine erogatrice Medibios – differenziate a seconda dell’ambiente da trattare – eroga Evolyse, soluzione pronta all’uso a base di perossido d’idrogeno e argento solfato (10 ppm). 

Le particelle che vengono emesse (con dimensioni da <1 a 5 µm) sono veicolate dall’aria e raggiungono qualsiasi superficie libera, restano in sospensione fino al loro naturale decadimento invece di precipitare come nei comuni sistemi di aerosolizzazione. 

La saturazione dell’ambiente e l’efficacia del disinfettante Evolyse garantiscono una completa disinfezione anche dove il metodo tradizionale non raggiunge i risultati richiesti dallo standard. 

Il dispositivo automatizzato con tecnologia no touch permette cicli di disinfezione ad alto livello, basati su protocolli di decontaminazione certificati. Per una sanificazione degli ambienti efficace e in totale sicurezza.